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CONVEGNO SU ENFITEUSI Ragusa 5 dicembre 2009
Ragusa 5 dicembre 2009 Convegno Studi "I VINCOLI SULLA PROPRIETA` TERRIERA FRA TRADIZIONE ED EFFETTIVITA`: IL PROBLEMA DI ENFITEUSI, CENSI E LIVELLI".
Saluti:
Dott. Michele Duchi, Presidente del Tribunale di Ragusa
Not. Michele Ottaviano, Presidente del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Ragusa e Modica, Vice Presidente del Censtro Studi "Federico II"
Introduce e Coordina i Lavori:
Not. Filippo Ferrara, Presidente del Consiglio Notarile di Caltagirone - Centro Studi "Federico II"

Presidente Notaio Filippo Ferrara:
Un cordiale saluto alle autorita` ed a tutti i presenti, un saluto ed un grazie ai relatori, che hanno dato la propria disponibilita` ad intrattenerci con la loro sapienza in questo convegno studi che ha per tema "I VINCOLI SULLA PROPRIETA` TERRIERA FRA TRADIZIONE ED EFFETTIVITA`: IL PROBLEMA DI ENFITEUSI, CENSI E LIVELLI". Perchè questo convegno? Perchè parlare di Enfiteusi, Censi, livelli, istituti giuridici che pensavamo desueti? In 31 anni di professione non ho rogato un solo atto di costituzione di enfiteusi, nè un atto di ricognizione ex art. 969 c.c.! Quale è la sua attualita`?
L`imput a questo convegno lo ha dato Caltagirone e piu` precisamente l`illustre prof. Francesco Pignataro, Sindaco di Caltagirone, che ha mandato a me nella qualita` di Presidente del Consiglio Notarile di Caltagirone, ed a tutti i presidenti distrettuali di Sicilia, nonchè per conoscenza  all`Ufficio del Territorio di Catania, una lettera del 26 febbraio 2009, che mi accingo a leggervi: "Si informano le SS.LL. che questo Comune sta procedendo all`aggiornamento dei canoni enfiteutici dei propri immobili ed avendo riscontrato che in alcune volture catastali, dipendenti da atti recenti, sono stati omessi i diritti del concedente senza che questo li abbia mai trasferiti, ha provveduto alla correzione di detti errori di intestazione presso l`Agenzia delle Entrate. Al fine di rendere maggiormanete proficuo il lavoro intrapreso, si chiede la cortese collaborazione delle SS.LL., nell`ambito delle proprie competenze,a ffinchè siano fornite le necessarie informazioni ai compilatori per una corretta rispondenza fra le domande e il titolo traslativo. Si confida in un favorevole riscontro."
Caso vuole che, appena una settimana dopo, vengo interpellato da un cliente, un signor Tizio, il quale mi dice di essere in trattativa per vendere un terreno in Caltagirone, contrada Santo Pietro. Eseguo le visure ipotecarie dal 1982 al 2009 (27 anni) e non riscontro alcuna formalita` pregiudizievole nè contro il signor Tizio ne` a carico del terreno. Contemporaneamente eseguo le visure catastali e trovo in ditta: Tizio livellario, Comune di Caltagirone concedente. Prescindendo dalla valenza della ditta catastale e fresco di memoria, invito il signor Tizio a chiedere informazioni al Comune. Dopo alcune settimane Tizio ritorna dicendomi che avrebbe dovuto pagare Euro 2.820,00 per il suo terreno esteso are 60,00, per il quale gli e` stato offerto dal potenziale acquirente la  somma Euro 5.000,00. Conclusione: Tizio non vende piu`. Dopo qualche mese il Comune di Caltagirone invia richieste di pagamento di somme, abbastanza rilevanti, a tutti coloro che risultano in ditta catastale livellari al Comune di Caltagirone, e non solo a Caltagirone, ma anche ai Comuni del Calatino. Facile immaginare il vespaio sollevatosi a Caltagirone ed in tutto il territorio del Calatino. La protesta viene cavalcata dai partiti dell`opposizione all`amministrazione comunale e da sindacati di agricoltori sino ad arrivare ad un’assemblea permanente nella sala consiliare di Citta`. Il Sindaco di Caltagirone ritiene allora opportuno presentarsi nello studio televisivo di una emittente locale per spiegare alla cittadinanza di essere stato costretto a far cio` dalla Corte dei Conti e che comunque la colpa è dei notai, che non hanno tutelato gli acquirenti.  Qualche notaio del distretto di Caltagirone vorrebbe  presentarsi nello stesso studio televisivo per contrabbattere, ma abbiamo preferito non dare risposte dettate dall`emozione del momento, nè  farci strumentalizzare dall`una o dall`altra parte politica, piuttosto dare una risposta seria e giuridicamente fondata, e quindi abbiamo deciso di organizzare una giornata studio, possibilmente fuori il Calatino. Nel frattempo ci sono pervenute una lettera dal Comitato "No Enfiteusi": "In considerazione dell`articolato dibattito sull`istituto dell`enfiteusi sorto a seguito della richiesta dei relativi canoni inviati al Comune di Caltagirone a molti agricoltori, il comitato "NO ENFITEUSI", organismo spontaneo costituito da molti titolari dei fondi che il Comune ritiene gravati dal canone enfiteutico, chiede a questo spattabile Collegio Notarile di Caltagirone un parola risolutiva sulla vigenza dell`enfiteusi in relazione sia ai contratti sorti anteriormente al 1942 che a quelli successivi. Ringraziando per l`attenzione, in attesa di conoscere la Vostra posizione dull`argomento, il Comitato porge distinti saluti"
ed una lettera dalla CIA di Catania: "In queste ultime settimane la scrivente Organizzazione ha contestato con numerose azioni sindacali (tra le ultime la manifestazione in piazza Municipio del 9 ottobre 2009 e l`Assemblea permanente nell`Aula Consiliare dal 28 al 30/10/2009)l`iniziativa del Comune di Caltagirone che ha rispolverato i canoni enfiteutici nei confronti di tantissimi agricoltori. Di ciò si è avuta larga eco nei mezzi di informazione.
Molti degli agricoltori sono ignari del gravame sui loro fondi vantato dal Comune di Caltagirone, sconoscendone l`esistenza, in quanto non risulta alcun riferimento all`enfiteusi nell`atto di compravendita. Più volte il Sindaco di Caltagirone ha accusato i notai di disattenzione nella stipula degli atti e su "La Sicilia" del 01/11/2009 annuncia che "il Comune è pronto a costituire un Collegio difensivo (pool di avvocati) per tutelare gli agricoltori che hanno acquistato i fondi in buona fede (senza l`aggravio enfiteusi), nei confronti di chi ha leso i loro diritti". Si intuisce da tale dichiarazione che i soggetti che avrebbero leso i loro diritti si devono individuare nei notai.
Tale affermazione lascia molto perplessa la nostra organizzazione: indipendentemente dalla contraddizione evidente (lo stesso soggetto, il Comune, da una parte pretende canoni enfiteutici spropositati agli agricoltori e dall`altra annuncia di volerli tutelare legalmente), ci sembra improbabile che centinaia di atti di compravendita siano viziati da irregolarita` a causa della disattenzione dei notai, quindi le ragioni della mancata trascrizione sugli atti di compravendita devono risalire ad altre motivazioni che nel corso degli anni (la costituzione delle enfiteusi risale agli anni 1920-1930) hanno determinato la non trascrizione. In conclusione chiediamo al Consiglio Notarile di Caltagirone di prendere posizione su tale ingarbugliata vicenda ed eventualmente, per gli opportuni approfondimenti del caso, prendere contatto con la scrivente Organizzazione o con lo Studio Legale al quale la scrivente Organizzazione ha dato l`incarico di tutelare gli interessi degli agricoltori coinvolti."
 
Questi gli antefatti dell`odierno convegno, nel quale le problematiche saranno affrontate, sia dal punto di vista storico con il Prof. Giacomo Pace, che dal punto di vista dottrinario civilistico col Prof. Giovanni Di Rosa, sia dal punto di vista giurisprudenziale con la dottoressa Monica Zema, che dal punto di vista pratico notarile col Notaio Andrea Ciancico. Ringrazio pubblicamente il Centro Studi Federico II, il Consiglio Superiore della Magistratura e l`Ufficio della Formazione decentrata della Corte d`Appello di Catania, nonchè il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Ragusa e Modica, che organizzando questo Convegno, dimostrano grande sensibilita` alle problematiche giuridiche attuali, prestando cosi` un`attivita` di lodevole servizio a favore non solo delle categorie professionali giuridiche ma soprattutto a favore della Collettivita` di Caltagirone e del Calatino.

All`enfiteusi è connessa sicuramente una funzione sociale, che risulta soprattutto dalla lunga durata del rapporto indispensabile per realizzare opere di miglioria su fondi dello Stato, dei Comuni o della Chiesa, di grande estensione e generalmente incolti o malsani. Pare che l`enfiteusi fosse gia` in uso in epoca romana, in particolare negli agri vectigales, i terreni patrimonio della collettivita`; ma ebbe larga diffusione soprattutto nel Medioevo sulla proprieta` della Chiesa, la C.d. enfiteusi ecclesiastica. Delle origini dell`istituto dell`enfiteusi, del suo sviluppo nel medioevo, in eta` postnapoleonica, durante il Regno d`Italia ed il Regno delle Due Sicilie fino ad arrivare al diritto moderno del dopoguerra e quindi ai nostri giorni; ma soprattutto  della storia del diritto di Enfiteusi del Comune di Caltagirone ci parlera’  il prof Giacomo Pace, calatino doc.

...(segue)....


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