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7 febbraio 2013
DAL NOTARIATO UNA PROPOSTA SUPER PARTES SUI PATTI DI CONVIVENZA
La campagna elettorale ha riportato alla ribalta un argomento discusso negli ambienti giuridici da molti anni, che talvolta si affaccia anche dalle vetrine delle cronache rosa richiamando l’attenzione dei media, per poi venire di nuovo accantonato dietro a provvedimenti considerati più urgenti: la situazione giuridica delle coppie di fatto. Qualche amministrazione locale ha adottato registri, che non hanno però alcuna valenza civilistica, essendo materia riservata al codice civile.
Ha fatto riflettere l’opinione pubblica la vicenda della successione di Lucio Dalla, ma la situazione dei conviventi non legati da vincoli matrimoniali è assai diffusa ed interessa tutti gli strati della società, indipendentemente dall’età, dalla cultura, dal censo e dal sesso. Ora qualche esponente politico ha aperto alla possibilità di una regolamentazione.
Secondo gli ultimi dati Istat la convivenza more uxorio riguarda circa il 5,9% delle famiglie del nostro Paese, cioè qualcosa come 897.000 nuclei familiari. Dagli anni 70 i matrimoni diminuiscono in maniera esponenziale. Il numero di matrimoni in Liguria è passato dal 2006 al 2009 da 4,1 a 3,6 ogni 1000 abitanti (con una diminuzione maggiore rispetto all’Italia che passa dal 4,2 al 4,0). Corrispondentemente sono aumentate le unioni non registrate, la cui crescita è confermata dall’aumento del numero di figli nati fuori dal matrimonio.
Ma qual è attualmente la situazione delle coppie di fatto in Italia? In caso di morte di uno dei due conviventi, l’altro convivente non ha diritto alla pensione di reversibilità, non ha diritti successori, non ha diritto di abitazione sulla casa di residenza comune. In caso di malattia non ha diritto a dettare disposizioni sulle terapie e su richiesta dei familiari di sangue potrebbe anche essergli negato il diritto di assistenza.
(segue)


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